Dopo il Sì del 16 maggio da parte del Senato arriva l’approvazione definitiva da parte della Camera.
Questi i punti salienti del decreto:
- Lo “spalma-detrazioni” da 4 a 10 anni per le spese dal 2024 (con effetto retroattivo) e lo stop dal 2025 alla compensazione per banche e assicurazioni dei crediti edilizi con i contributi Inps e Inail;
- I comuni avranno il compito di effettuare controlli anti-frode trattenendo fino al 50% di quanto recuperato;
- Divieto generalizzato alla cessione del credito e sconto in fattura, eccetto per ex-Iacp, Onlus e cooperative di abitazione;
- Le richieste di intervento edilizio antecedenti al 16 febbraio 2023 (anche con CILAS), che non hanno avuto seguito con interventi fatturati, non potranno più beneficiare del Superbonus;
- Il Superbonus rimane nelle aree terremotate, con fondi aggiuntivi di 35 milioni per il 2025 oltre ai 400 milioni già stanziati;
- Il decreto include misure di sostegno per l’accesso al credito nelle zone colpite dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Toscana e Marche.